Porte girevoli nella stanza dei bottoni del Volley 2001 Garlasco che ufficializza la rescissione consensuale del rapporto di collaborazione con l’ex ds Savino Di Noia, al quale augura un «in bocca al lupo» per le prossime esperienze professionali. Di Noia, ex palleggiatore per diverse stagioni del club neroverde ed oggi ds sia del maschile che del femminile, era stato uno dei protagonisti della promozione in serie A3. Nel contempo, ha annunciato l’ingresso in società di Luca Monti come nuovo direttore sportivo.
Monti, pavese con un notevole curriculum di allenatore di alto livello, non necessita di presentazioni. «Spero di riuscire a fare bene e di dare quello che alla società serve nel mio nuovo ruolo. Mi ha spinto ad accettare questo ruolo in questo club la voglia di riuscire a fare qualcosa per Pavia perché da allenatore ci sono riuscito poco, non ci sono state grandi occasioni, ma io sono convinto che la provincia abbia bisogno di esperienza e io ne ho maturata tanta in diversi anni in giro per l’Italia».
Importante, nella scelta garlaschese di Monti è stato il carisma della presidentessa Silvia Strigazzi: «Sì, lei è davvero istrionica, è riuscita a creare qualcosa che, nella provincia di Pavia è difficilissimo fare. È stata bravissima, poi non si è accontentata della pallavolo, ma si è buttata anche nel calcio e mi piacerebbe dare qualcosa alla provincia e anche a lei perché, a mio parere, se lo merita molto». Le sensazioni sulle due rose di B maschile e B1 femminile: «Nonostante una prima partita abbastanza sfortunata, nel maschile ho visto un ambiente buono e tranquillo e con potenzialità per fare molto bene. Al femminile vedo un ambiente ancor più disteso. Mi piace molto Stefano Mattioli nell’approccio con le ragazze, i risultati si vedono, anche dopo partite rocambolesche. Non avevo mai visto uno scout tutto negativo per noi di una partita che abbiamo vinto, quindi davvero bravissime. Molto bene le partite successive, giocate in modo molto ordinato. Ci aspettiamo di andare avanti così, una partita alla volta senza fare voli pindarici».
— FABIO BABETTO